Sociologia- ruolo della donna lavoratrice

 Il lavoro è ciò che organizza la nostra società, per mezzo di vincoli e orari. Nella prima metà del Novecento aumentano le opportunità di lavoro per le donne grazie all'aumento delle fabbriche, che introducono il lavoro a catena quindi la forza fisica viene sostituita dalle macchine; e all'aumneto di lavori impiegatizi come banche, assicurazioni, uffici pubblici, luoghi nei quali il presenza femminile si fa sempre pià nota. Nonostante queste non avessero alcuna possibilità di fare carriera in questi ambiti lavorativi, possiamo però notare  che vi è un'abbandono di queste attività da parte degli uomini. Ora vi è lo sviluppo di  nuove figure professionali tipicamente femminili come l'infermiera o l'insegnante questo perchè si ritiene che loro siano più dotate a lavori assistenziali ed educativi. 

Dopo la seconda guerra mondiale il tasso di attività femminile nei paesi occidentali aumenta grazie alla crescita economica (il loro numero non sarà ancora relativamente pari a quello degli uomini) di conseguenza troviamo sempre più donne sposate lavoratrici. Purtroppo dovrannoi affrontare molte difficoltà, visto che la mentalità dei tempi era un ostacolo nella loro strada. Per esempio non possono lavorare dopo aver partorito perchè l'accudimento dei figli era comunque considerato il compito principale della madre. 

Ciò nonostante negli ultimi decenni del Novecento vengono a registrati parecchi cambiamenti nei ruoli di lavoro delle donne, che fungono da dirigenti o manager nelle industrie e nelle amministrazioni pubbliche. Questo però non significa che abbiano acquisito particolare importanza, infatti ancora non è consentito loro prendere decisioni. 

Nonostante il proliferare di leggi di tutela nazionali e internazionali a favore di una parificazione delle retribuzioni la differenza fra salari maschili e femminili persiste. Le differenze sessuali sul mercato del lavoro sembrano aumentare invece di diminuire. 

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