Sociologia- la secolarizzazione

 

Il sacro ha avuto sempre un ruolo centrale nelle nostre vite, già dai tempi antichi ci si chiedenìva cosa ci fosse dopo la vita, perché la natura provocasse in noi un senso di terrore portando con se un'inquietudine esistenziale. Le grandi religioni hanno cercato di confortare di fronte a questioni  scomode dando vita a idee di giustizia, alle quali ci si deve attenere per non incorrere nell'ira divina; e di peccato, che indica le condizioni di colpa in cui ci si trova e da cui ci si deve riscattare. Di conseguenza si crea la figura divina, colui che rappresenta provvidenza e misericordia. 

Il sacro per esstere si deve istituzionalizzare cioè deve venir riconoscito. Per raggiungere questo obiettivo ha bisogno della frde e della dottrina. La prima sta ad indicare un'adesione, una sottomissione affettiva e intellettuale a un essere sopranaturale. porre tutta la propria fiducia in qualcuno di cui non possiamo avere esperienza diretta. La seconda invece regola la nostra vita in un modo abbastanza sistematico, non solo da indicazioni sulla natura della divinità, ma stabilisce i nostri valori e la nostra etictà. Per avere una religione completa facciamo uso del rito; cioè un complesso di norme che regolano lo svolgimento dell'azoione sacrale.

Tuttavia piano piano staimo notando che la società si sta muovendo sempre di più verso la secolarizzazione, ovvero una mentalità che sposta il ruolo della religione dalla sua centralità dandogli una parte più marginale. Quersto fenomeno si manifesta sia sulle istituzioni sociali e la vita collettiva che sulle nostre azioni individuali. 

Notiamo per giunta che lo Stato moderno è esplicitamente aconfessionale; si basa su un criterio universale che impedisce di avere preferenze nei confronti di determinate credenze o fedi. Questo porta alla libertà di scelta dell'individuo che determina il suo carattere, il suo stile di vita e le sue scelte svincolato dalle istituzioni sacrali. L'individuo sviluppa un pensiero più logico e razionale.

Prima di concludere è imporatante far notare che l'avvento della secolarizzazione non significa l'annullamento della religione, bensì un ridimensionamento, un approccio in modo alternativo, ma altrettanto attento e sensibile. Come ci rivela il filosofo Charles Taylor grazie a ciò siamo riusciti a sorpassare limite del credere e non credere; abbiamo di fronte la possibilità di scegliere rispetto a ciò che si adatta meglio a noi senza che ci sia qualcosa di giusto o sbagliato; tutte le opzioni sono valide e di conseguenza egualmente legittime. 

Sebbene il sacro si sia diramato lo scopo è quello di raggiungere la verità. Le linee che separano persone in nome della religione non sono più così nette per via della visione più aperta.  In conclusione la secolarizzazione èp una sorta di relativizzazione in tante forme parziali e non esclusive della religiosità. 



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