Pedagogia - Ruolo della madre

 "Le gioie familiari sono, per l'uomo, le più preziose della vita, e la gioia che i genitori provano per i loro figli è la più sana del mondo."



Secondo Pestalozzi le madri sono le prime educatrici. A partire dalle esperienze della sua vita di famiglia, Pestalozzi dà consigli alle madri, perché mostrino ai loro bambini la varietà della vita con attenzione e delicatezza. La pedagogia spontanea della madre dovrebbe essere anche quella della maestra o del maestro che proseguono la sua opera. Attribuisce molta importanza all’intuizione per i primi insegnamenti. Pestalozzi non è innatista né empirista: ritiene che nel bambino vi siano potenzialità virtuali che hanno bisogno dell’esperienza per svilupparsi e in questo riprende Kant. Le circostanze della vita offrono la materia per ricercare in sé le motivazioni ad apprendere, per questo è indispensabile l’educazione. Parla di educazione elementare per indicare che l’educazione deve comprendere tutti gli aspetti fisici, intellettuali, morali e deve essere equilibrata. Un bambino privo di madre, perché orfano o perché abbandonato, andava perciò incontro a una deprivazione, cioè una carenza affettiva potente e, senza una figura sostitutiva di attaccamento, rischiava da adulto di presentare segni di disagio. Per questo motivo, Pestalozzi era contrario ai brefotrofi ( istituto in cui vengono accolti e allevati i bambini abbandonati) perché luoghi solo di assistenza nei quali non c’era il calore materno. Pestalozzi riteneva che anche le madri contadine e analfabete dovessero andare a scuola. Per educare alla moralità non erano necessari studi profondi, ma era imprescindibile saper trasmettere l’amore materno e vivere un ambiente familiare sereno.  

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